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11-03-2016 - Se il capo palpeggia la collega, non è detto che tale comportamento costituisca una molestia sessuale. Se lo fa per scherzo può essere un gesto "inopportuno e prevaricatore", segno di "immaturità ", ma non costituisce reato. Questa è la decisione assunta dal tribunale di Palermo che con sentenza n. 6055/2015 del 23 novembre 2015, depositata lo scorso 2 febbraio 2016, ha assolto l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Palermo 1 accusato proprio di avere molestato due impiegate del suo ufficio: a una diede una pacca sul sedere; all'altra in una prima occasione le poggiò il dito sul bottoncino della camicetta e una seconda volta le sfiorò le parti intime.
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Nonostante questi comportamenti siano stati ammessi dall’imputato, il giudice Bruno Fasciana non ha ravvisato la sussistenza di alcun reato, poiché, come riportato nella sentenza, l’atteggiamento dell’ex direttore “era oggettivamente dettato da un immaturo e inopportuno atteggiamento di scherzo, frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e ad una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all’interno dell’ufficio”. In questi gesti, secondo il giudice, “non era ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale” da parte dell’ex direttore e gli stessi non danneggiarono le vittime né la loro libertà sessuale.
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