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Il Piano delle Azioni positive (in breve "Pap") è un documento programmatico a cadenza triennale, volto all'applicazione dei principi delle pari opportunità nei luoghi di lavoro pubblico. Per la sua definitiva approvazione, ogni ente è tenuto a richiedere parere in via preventiva alla Consigliera di parità  territorialmente competente, ai sensi dell'art. 48 del decreto legislativo 198/2006 (Codice delle pari opportunità ), in base al quale le amministrazioni inviavano il documento, in corso d'anno, conseguentemente alla sua scadenza.
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Su questo aspetto sono tuttavia intervenute importanti modifiche negli ultimi tempi. A partire dal 2020 il Pap è stato soggetto ad aggiornamento annuale e allegato al Piano della performance da approvare entro il 31 gennaio di ogni anno. Di seguito è stato inglobato nel nuovo strumento del Piao (Piano integrato di attività e organizzazione), documento di programmazione e di governance contenente diversi piani rispondenti a diverse esigenze di organizzazione del lavoro pubblico e per la qualità e trasparenza delll'attività amministrativa. Oggi i PAP sono diventati una specifica sezione del PIAO per le pubbliche amministrazioni sopra i 50 dipendenti, non prevista per le altre amministrazioni, che lo devono comunque compilare.
In questo contesto, caratterizzato da nuova e più stringente disciplina di riferimento, la Conferenza nazionale dei consiglieri e delle consigliere di parità ritiene che il parere non possa più essere considerato preventivo ed obbligatorio ai sensi del citato articolo 48, sulla cui tenuta ha invece segnalato ambiguità e richiesto chiarimenti al Dipartimento Funzione pubblica, in attesa dei quali resta confermato che un parere/valutazione vada fornito, qualora richiesto dalle pubbliche amministrazioni. Â
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ATTIVITÀ 2023. Nel corso del 2023 sono pervenuti all'ufficio della Consigliera di parità 22 documenti, tra Pap, Piao e Pola (piano organizzativo del lavoro agile) per la triennalità  2024-2026 da parte di 20 Comuni, due dei quali hanno inviato in fine anno una seconda richiesta di parere per l'aggiornamento successivo. In totale questi enti contano 3.564 dipendenti; in netta maggioranza le lavoratrici, circa il 59% sul totale dipendenti. Ottimo posizionamento tra le Elevate qualificazioni (EQ, ex posizioni organizzative o responsabili di servizio) dove costituiscono anche qui il 59% e scendono invece al 36% fra la dirigenza. Fra le lavoratrici, i ruoli direttivi (EQ) e dirigenziali sono raggiunti rispettivamente da circa il 15% e da poco meno dell'1%; sul fronte maschile queste percentuali arrivano al 18% e al 3% circa. Sempre vistosa infine la distribuzione di genere nella scelta del part-time che le lavoratrici coprono per l'86%. Vedi l'infografica (accede a infogr.am)
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 aggiornamento al 15/02/2024