Parità retributiva: la Regione fissa le regole del registro imprese virtuose

gender pay gap (foto mohamed hassan per pixabay.com)

[26-05-2023] Primo passo applicativo della legge regionale del Veneto sulla parità retributiva, arriva il Regolamento generale che definisce requisiti, criteri e modalità per l'iscrizione delle imprese e di aderenti ad ordini o associazioni professionali, nel "Registro delle imprese virtuose in materia retributiva di genere e di pari opportunità nel lavoro". 

 

Il documento, pubblicato nel Bur n. 65 con il n. 3/2023 (fatalmente lo stesso numero della legge regionale da cui deriva, la n. 3/2022), nasce come strumento per il superamento della differenza retributiva di genere nel mondo del lavoro, fissando specifici requisiti, utili a vedersi riconosciuta l'attribuzione di benefici economici e un punteggio aggiuntivo nella partecipazione a bandi e avvisi della stessa Regione Veneto, dei suoi enti strumentali e delle società controllate. 

 

L'iscrizione è consentita alle imprese non assoggettate fallimento, in regola con il pagamento di tasse e contributi, con le norme in materia di diritto al lavoro di persone disabili, in materia di sicurezza e salute, rispettose della contrattazione del proprio comparto e che risultino adempienti agli obblighi di redazione e trasmissione del rapporto sullo stato dell'occupazione maschile e femminile in azienda, previsto dall'articolo 46 del Codice delle pari opportunità. Per iscriversi al Registro, che viene gestito dalla direzione regionale competente per il lavoro e si fa esclusivamente per via telematica su www.cliclavoroveneto.it, occorre attendere la pubblicazione dell'avviso pubblico per la presentazione delle domande. 

 

Fra le misure indicate per raggiungere la parità retributiva e la maggiore presenza femminile nel mercato del lavoro, il regolamento contempla: 

  • la sottoscrizione di protocolli d'intesa con i Tribunali per le cause di lavoro con lo scopo di regolare lo scambio di informazioni relative alle imprese iscritte al Registro, affinché non siano state condannate per casi di licenziamenti illegittimi in violazione delle norme su parità e tutela della maternità e paternità, o per molestie anche sessuali nei luoghi di lavoro; 
  • qual sono i soggetti competenti ad individuare le donne che abbiano subito violenza di genere e domestica per il loro reinserimento sociale e lavorativo e l'attribuzione dei benefici previsti alle aziende presso cui lavorano;
  • descrive l'impegno della Regione Veneto per il benessere lavorativo del proprio personale femminile, anche in collaborazione con gli altri organismi di parità, come la consigliera di parità regionale, la consigliera di fiducia e il Comitato unico di garanzia

 

 

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foto di Mohamed Hassan da Pixabay

 

 

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