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[19-07-2017] Previdenza complementare e welfare integrato sono le parole chiave della nuova legge regionale – la numero 15 - approvata dalla giunta veneta il 18 luglio. Nei suoi 14 articoli istituisce il fondo di previdenza complementare del Veneto puntando a promuoverne l’adesione da parte dei lavoratori e lavoratrici dipendenti e autonome del privato, ma anche del proprio personale e di quello degli enti locali e prevede linee guida per l’accreditamento di forme di welfare collettive, delegando la giunta regionale a definirne i contorni.Â
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Nomina quindi un ente strumentale, denominato “Veneto Welfare”, costituito da un Presidente e da un Revisore dei conti e dotato di personale regionale o, in assenza di adeguate competenze interne, di altro personale selezionato tramite procedure concorsuali.Â
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L’ente avrĂ il compito di fornire adeguata informazione sulle forme di previdenza complementare in genere e su quelli sanitari integrativi in particolare che interessino la popolazione regionale, curando i rapporti, tramite apposite convenzioni, con gli enti accreditati e con i soggetti aderenti alle forme di welfare, coordina le attivitĂ e i rapporti con gli enti gestori e promuove progetti volti alla costituzione di forme di tutela sociale, compresi progetti di welfare.Â
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Per l’iniziativa la legge prevede uno stanziamento per il triennio 2017-2019 di 150 mila euro. Con questa legge il Veneto è la prima regione ordinaria ad affrontare questa esperienza, messa in campo solo dalle regioni autonome del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta.Â
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