[08-08-2019] Entra in vigore domani, 9 agosto, la legge n. 69, detta “Codice rosso”, che apporta alcune modifiche e introduce nuove figure di reato contro la violenza sulle donne. Approvata in via definitiva lo scorso 17 luglio, la legge marca un maggior interventismo della magistratura e in generale della componente repressiva, lavorando dunque sul “perseguimento”, inteso come una delle tre “P”, individuate dalla Convenzione di Istanbul 2011 come direttrici degli interventi contro la violenza sulle donne, insieme a prevenzione e protezione, nel quadro normativo internazionale di riferimento sul fenomeno.
Nei suoi 21 articoli la legge interviene su:
“La disposizione ha il merito di riempire alcune importanti lacune – commenta la consigliera di parità della Città metropolitana di Venezia, Silvia Cavallarin – e mi riferisco all’introduzione dei reati di revenge porn, dei matrimoni forzati e dell’odioso fenomeno di sfregio o lesioni al volto e all’aspetto, di sempre più frequente e stretta attualità, che non potevano più essere ignorati dalla legislazione. Trovo inoltre positiva l'introduzione di un percorso di recupero per gli autori di violenza, nei casi in cui il giudice intenda promuovere la sospensione condizionata della pena. È un buon inizio, che andrebbe a mio parere potenziato e messo a regime insieme agli interventi di prevenzione e sostegno previsti per le vittime. Senza un lavoro determinato e tenace sugli autori infatti, resterebbero intaccati sia il rischio di recidive sia la permanenza degli elementi soggettivi che danno origine al fenomeno, frenando l’efficacia delle azioni di protezione e repressione”.