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[04-12-2017] Una lettera agli uomini e un patto tra le donne: un bel risultato per la Fondazione Bellisario di Venezia che con il suo network di imprenditrici, amministratrici e libere professioniste espressione dei migliori talenti femminili, ha confezionato dopo l’incontro del 28 novembre alla Scoletta dei Calegheri in campo San Tomà .
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Certe che il percorso di uscita dalla violenza di genere e domestica non possa prescindere da una responsabile e lungimirante condivisione, la “lettera agli uomini: sosteniamo la fragilità †voleva mettere qualche punto fermo da condividere, a partire dal riconoscimento di una comune fragilità alla base del fenomeno della violenza sulle  donne: “Da un lato una casa sicura, un luogo fisico che consenta loro di riconquistare consapevolezza e sicurezza e che le metta al riparo da ulteriori contatti, vuoi aggressioni fisiche e psichiche. Dall'altro un lavoro che dia loro la possibilità di trovare quell'indipendenza economica per programmare il proprio futuro e quello dei figli in modo indipendente senza dover cedere a ricatti che spesso determinano ricongiungimenti fittizi, precursori di ulteriori e aggravati gesti di violenzaâ€, si legge nella lettera.
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Casa e lavoro, protezione e affermazione economica sono i due pilastri che possono sottrarre le donne al destino di vittime e condurre il mondo imprenditoriale, di donne e uomini, a condividere un percorso di uscita dalla e contro la violenza. Per questo le donne della Fondazione Bellisario hanno sottoscritto una lettera di intenti con la Cooperativa Iside, che gestisce alcuni centri antiviolenza, a Venezia e Noale, con l’obiettivo “di fare da collante con le aziende†e spiegano che qualche passo è già stato fatto “come Veritas che ha accolto l’appello per introdurre due donne che sono uscite da un percorso maltrattamento; il Gruppo Aeffe che distribuisce i marchi Moschino, Alberta Ferretti, Philosophy e Pollini che si è detto disponibile ad assumersi l’onere di due borse lavoro; un importante albergo di lusso a Venezia che ha accolto il progetto e vuole inserire una donna in un percorso lavorativoâ€.
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“La strada è quella giusta e del tutto condivisibile – afferma la Consigliera di parità metropolitana Silvia Cavallarin – perché solo in una logica di integrazione e collaborazione si possono vincere l’isolamento e la resistenza al cambiamento con cui si alimenta il fenomeno della violenza sulle donne. È un inizio importante al quale come Consigliera intendo contribuire promuovendo lo sviluppo di un clima diffuso sensibile alla responsabilità sociale d’impresa e al tema della conciliazione vita e lavoroâ€.Â
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