[11-11-2021] Farà capo all'Inps l'erogazione del fondo di tre milioni di euro, destinato alle donne vittime di violenza nella misura massima di 400 euro mensili pro-capite, per un tetto di dodici mensilità. Stanziato lo scorso dicembre con l'inedita dicitura di "Reddito di libertà" e di seguito trasferito all'Inps dal Dipartimento per le pari opportunità, il fondo va a riconoscere l'ulteriore aggravio rappresentato dall'emergenza sanitaria da Covid-19 nel percorso di uscita dalla violenza.
Requisito necessario per accedere alla misura, è quello che le destinatarie, sole o con figli minori, siano seguite nei centri antiviolenza, riconosciuti dalle regioni, e dai servizi sociali comunali. Sono questi ultimi poi i soggetti individuati per l'inoltro dell'istanza all'Inps, che ne ha definito le modalità in questi giorni con la circolare n. 166.
L'istituto previdenziale ha messo a punto allo scopo una piattaforma informatica, di collegamento con i Comuni, che dovranno vigilare sulla corretta compilazione del modulo di richiesta da parte delle interessate, in cui dovranno risultare sia l'attestazione della presa in carico delle donne da parte della struttura antiviolenza, sia quella del servizio sociale comunale sullo stato di bisogno della richiedente, elementi necessari per consentire l'erogazione del beneficio.
Destinatarie del fondo possono essere le donne residenti in Italia, cittadine italiane o comunitarie o, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché cittadine cui sia riconosciuto lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria.
Il fondo mira a contribuire e sostenere le spese per assicurare l'autonomia abitativa e personale, ma anche il percorso scolastico e formativo di figli e figlie minori e non è incompatibile con altre misure di sostegno al reddito, come il Reddito di cittadinanza, la Naspi, Cig ecc.
C'è un limite alla richiesta: quello del fondo ripartito dal ministero alle regioni, sulla base della popolazione femminile residente nella fascia d'età compresa tra 18 e 67 anni. Per il Veneto si tratta complessivamente di 238.055 euro, sempre che non intenda contribuire con risorse proprie.
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