[10-09-2019] La consigliera di parità metropolitana, Silvia Cavallarin, ha scritto una lettera aperta al sindaco Luigi Brugnaro in merito alla questione sollevata da alcune vogatrici circa la disparità dei premi in denaro rispetto ai colleghi maschi. Scrive la consigliera:
Gentile sindaco metropolitano dott. Luigi Brugnaro,
in questi giorni sono stata interessata e personalmente sollecitata sulla vicenda, anche diffusa dalla stampa non solo locale, della disparità di trattamento nei premi in denaro per la Regata Storica di Venezia, che vede discriminate le regatanti, cui è riconosciuta la metà, circa, dei “colleghi” maschi.
So bene che la questione del riconoscimento sportivo tra uomini e donne soffre da svariati decenni della disparità di genere e che non è una questione locale, piuttosto frutto di una anacronistica legge (n. 91/1981) e di un’altrettanto anacronistica regolamentazione del Coni e delle federazioni sportive; che alle donne, anche grandi e meritevoli sportive, resta solo la sorte del dilettantismo, pur quando si tratti di pluricampionesse mondiali come la nostra Federica Pellegrini.
Ma così, il mondo dello sport, che nelle intenzioni e nelle finalità, dovrebbe rappresentare il superamento degli ostacoli, il riconoscimento delle sfide individuali o la valorizzazione dello spirito di squadra, diventa al contrario emblematico di una posizione discriminante su una categoria di soggetti – le donne – che già vivono profonde discriminazioni nel lavoro, negli accessi alla carriera e nella capacità patrimoniale, per condizioni sfavorevoli di partenza.
Le cronache di questi giorni del dopo Regata Storica, hanno riportato della volontà del Comune di Venezia, anche attraverso la consigliera Giorgia Pea, di riequilibrare questo divario, che certo non è attribuibile all’oggi. Sono allora a chiederle di fare di più, di sfidare lunghe e tediose consuetudini e fare un gesto di solidarietà e di sensibilità nei confronti delle vogatrici che faticano e hanno faticato sui remi, che tanta gloria hanno portato a Venezia, a partire dalla mitica, settecentesca, Maria Boscola, cui il Comune veneziano ha attribuito una recente toponomastica, per arrivare alle odierne Rogliani, Mao, Ardit, Schiavon, Ragazzi…
Le chiedo pertanto, caro Sindaco, di puntare alla parità dei premi. Gli sportivi, le sportive gliene sarebbero grati, pur non gareggiando per i soldi, come dichiarato in questi giorni dalla stessa Rogliani. E i premi in denaro sono simbolici, non certo vincite al totocalcio. Si tratterebbe allora di un piccolo, ma valoroso gesto, da mettere in cantiere oggi per il futuro, anche per la successiva amministrazione, dati i termini della presente. E a parità di esito elettorale: la parità ha una sola bandiera, quella dei diritti e nessuna amministrazione pubblica dovrebbe rinunciare a innalzarla.
La ringrazio dell’attenzione. Con i migliori saluti.
Foto: vogatrici in una scorsa edizione della Regata Storica di Venezia (foto Mario Fletzer)