Il Manifesto di Venezia, che ha raccolto finora 700 iscrizioni tra giornalisti e giornaliste di tutti gli ordini regionali, declina in dieci punti le raccomandazioni per una comunicazione informata, puntando all'uso di una lingua corretta non solo dal punto di vista delle regole grammaticali, ma anche dell'equità, del rispeto delle differenze, contro gli stereotipi che contribuiscono a sostenere una cultura di prevaricazione e di violenza.
L'incontro, patrocinato da Camera e Senato, dal Ministero dell'Istruzione e dal Comune di Venezia, è ospitato nelle Sale Apollinee del Teatro alla Fenice. Per l'iniziativa è stato coinvolto anche il liceo artistico Guggenheim di Venezia, che ha creato il logo e la grafica del materiale informativo dell'iniziativa.
«Perché Venezia? Perché è la città che ha dato i natali a Elena Lucrezia Corner Piscopia, prima laureata al mondo il 25 giugno 1678. Perché il Veneto? Perché è la regione che ha dato i natali a Tina Anselmi, prima ministra della Repubblica italiana, nominata il 29 luglio 1976. Perché il 25 novembre? Perché è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Perché il Teatro La Fenice? Perché da anni è in prima linea in una originale campagna di denuncia culturale del femminicidio», scrive il sindacato giornalisti del Veneto, nel presentare l'iniziativa.