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[01-12-2019] La Conferenza Stato Regioni annuncia l'intesa sulla ripartizione del fondo nazionale per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità , attesissimo dalle Regioni per i trasferimenti alle strutture antiviolenza da loro accreditate, a titolo di finanziamento delle attività oltre che delle strutture. Il fondo, istituito con la legge 93/2013, con cui l'Italia ratificò la Convenzione di Istanbul 2011, vede una ripartizione annuale tra le Regioni che forse non casualmente giunge a novembre, in prossimità della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
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Complessivamente il fondo assegna per il 2019 l'importo di 30 milioni, il 30 per cento in più rispetto al 2018, un incremento significativo che lascia emergere l'attenzione del legislatore nella lotta alla violenza sulle donne nel Belpaese, anche se non mancano criticità nel lungo iter che porta a compimento le procedure di erogazione. Un iter che inizia il prossimo passo: tocca infatti ora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui è incardinato il Dipartimento per le Pari opportunità competente per la materia, emanare il decreto di ripartizione.
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Il decreto, oltre a contenere i criteri di ripartizione (le quote per le nuove strutture e quelle per le strutture esistenti, fino alle risorse destinabili alle attività di sensibilizzazione a contrasto della violenza sulle donne) dispone le modalità con cui ciascuna regione può accedere al finanziamento. Da questo momento passano infatti almeno 6 mesi prima dell'erogazione del fondo alle Regioni, le quali, solo dopo l'accertamento della somma in entrata, potranno emanare l'avviso affinché le strutture richiedano il dovuto. Un processo, come si capisce, dove la polemica sulle lentezze della burocrazia, semina proseliti.Â
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Guardando ai finanziamenti, la ripartizione assegna 20 milioni alle strutture - centri antiviolenza e case rifugio - e altri 10 agli interventi operativi previsti dal Piano strategico nazionale 2017-2020. Le Regioni destinatarie di maggiori risorse (in base alla presenza delle strutture accreditate sul loro territorio) sono, in ordine:Â la Lombardia (4,2Â milioni), la Campania (3,1 mln), l'Emilia Romagna (3 mln). La Regione Veneto risulta al quinto posto in questa classifica con 2,3 milioni circa, preceduta dalla Sicilia (2,8).Â
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Per saperne di più:Â
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