Â
Â
Â
Â
Â
Â
[29-04-2020] Le costrizioni in casa e le misure di distanziamento sociale emanate a contrasto della diffusione del contagio da Coronavirus hanno prodotto nuove occasioni di stress e di pressione per le donne vittime di violenza di genere e domestica. Sulle misure attuate al proposito, il 23 aprile scorso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un documento, rispondendo ad una richiesta della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio presieduta da Valeria Valente, sullo stato dell'arte degli interventi regionali in materia.Â
Â
Il documento affronta le problematicità ricadenti sia sulle strutture (Centri e sportelli antiviolenza e antitratta oltre alle case rifugio ad indirizzo segreto) sia sul rischio che "la convivenza forzosa possa condurre all'inasprirsi" delle situazioni di violenza domestica. Quali le misure eccezionali adottate dunque dalle Regioni?
Le proposte hanno riguardato:
​
Il documento non consente di verificare regione per regione gli interventi messi a punto nel frattempo, ma illustra in generale alcune buone pratiche:
Â
Sul fronte delle strutture di rifugio, stanti le misure di distanziamento sociale, le Regioni fanno emergere la necessità di aumentarne il numero, anche attraverso il ricorso a piccole strutture ricettive (bed & breakfast, case vacanza, ecc.).Â
Â
Molte sono infine le proposte per interventi che le Regioni non riescono a compiere da sole, mettendo in luce le numerose problematiche che l'emergenza sanitaria in atto aggiunge a quelle storiche.Â
Nell'esprimere infine apprezzamento per l'ulteriore finamento di 3 milioni di euro per le case rifugio previsto dal decreto Cura Italia, le regioni suggeriscono infine di ricondurre queste risorse ad integrazione del fondo ad erogazione regionale trasferito annualmente dall'amministrazione centrale.
Â
Per saperne di più