[19-01-2022] Sono un po' in arretrato con la redazione dei Piani di azioni positive, gli enti locali metropolitani. Nel monitoraggio 2021, per questo importante (e obbligatorio) documento sottoposto al parere della consigliera di parità, calano infatti del 25%, rispetto all'anno prima, le amministrazioni in regola con i termini di scadenza triennale, passando dal 70 al 55%.
I motivi dell'arretrato possono essere prevedibilmente individuati nel rallentamento complessivo delle attività per effetto dell'emergenza sanitaria, ma va detto che il 2020 vedeva una forte concentrazione di Pap in scadenza, con 31 documenti da aggiornare entro il 2021, quando invece sono pervenuti alla consigliera di parità complessivamente 20 documenti da valutare, già qualcuno in più rispetto all'anno prima. Il monitoraggio sonda lo stato di adempimenti sull'universo composto da 47 enti locali tenuti all'adozione, comprensivi di 44 Comuni, 2 Unioni di Comuni e la Città metropolitana.
Nonostante l'obbligo di legge, sono ancora troppe dunque le ammninistrazioni che risultano inadempienti e da ben prima del 2020, non solo per mancata trasmissione alla consigliera di parità, ma spesso anche per mancata o non rinvenibile pubblicazione sui loro siti istituzionali: fattori per i quali la legge dispone il divieto di nuove assunzioni, come fra l'altro rilevato dalla sezione regionale veneta della Corte dei Conti, con la deliberazione n. 174 del 14 febbraio 2017 riportata presso il sito dell'Aran. Sembra però arrivare il momento di un cambio di passo, vista la nuova disposizione normativa che istituisce il Piao (Piano integrato di attività e organizzazione), che prevede di assorbire, fra gli altri analoghi adempimenti, anche i piani delle azioni positive in un'ottica di semplificazione burocratica.
Ciò detto, si rinvia alle tabelle e ai grafici per una lettura più agevole del lavoro della consigliera di parità nel 2021 su questa materia, ricordando che i pareri espressi sono sempre o quasi sempre favorevoli: "Non solo cresce la qualità di questi documenti negli anni - sostiene la consigliera di parità metropolitana, Silvia Cavallarin - ma ritengo più proficuo offrire elementi di valutazione utili ad aprire il dialogo con le amministrazioni locali e con i soggetti direttamente coinvolti nella redazione e nell'attuazione delle azioni positive, anziché bocciarne i contenuti, che certo non aiuta a promuovere e raggiungere risultati di pari opportunità e benessere organizzativo nelle amministrazioni locali, già gravate da sempre più numerose incombenze in un quadro di continua sofferenza di personale".
Per uno storico dei monitoraggi sui Piani Azioni Positive in area metropolitana visita questa pagina del sito.
ultimo aggiornamento: 20/01/2022
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