Monitoraggio Pap 2019

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Dalle attività di monitoraggio sullo stato di adozione dei Piani di Azioni Positive (Pap) degli enti di pubblica amministrazione dell'area metropolitana (44 Comuni, più Unione dei Comuni della Riviera del Brenta, più Città metropolitana di Venezia), ecco come si presenta la situazione di validità dei documenti triennali.

Grafico dello stato di adozione dei Pap nei Comuni della città metropolitana di Venezia

Scaduti al 31/12/2019: 8 (17%), di cui scaduti nel 2019: Noale e Noventa di Piave; scaduti prima del 2019: Annone Veneto, Fossò, Mirano, Pramaggiore, Teglio Veneto e Vigononvo. 

Validità 2018/2020: 12 (26%): Cavarzere, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Quarto d'Altino, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Scorzè, Spinea, Stra, Torre di Mosto e Città metropolitana di Venezia

Validità 2019/2021: 21 (46%): Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Caorle, Cavallino Treporti, Ceggia, Chioggia, Cona, Dolo, Eraclea, Fiesso d'Artico, Fossalta di Piave, Gruaro, Jesolo, Marcon, Martellago, Mira, Musile di Piave, Santa Maria di Sala, Venezia e Unione dei Comuni della Riviera del Brenta

Validità 2020/2022: 2 (4%): Fossalta di Portogruaro, Salzano

Non pervenuti: 3 (7%): Camponogara, Cinto Caomaggiore e Meolo

 

ATTIVITÀ 2019

Nel corso del 2019 la Consigliera di parità ha vagliato 18 Piani di azioni positive provenienti da altrettanti enti comunali, di cui: 

  • 16 per richiesta parere preventivo: Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Caorle, Ceggia, Fossalta di Piave, Jesolo, Marcon, Martellago, Mira, Musile di Piave, Noale, Pianiga, Portogruaro, Salzano e Santa Maria di Sala
  • 2 per trasmissione dell'atto di adozione: Cona, Fossalta di Portogruaro

 

​La lettura comparata tra i Comuni che hanno presentato le loro proposte nel 2019 e i periodi di validità dei Pap aventi durata triennale (vedi grafico a torta sopra), evidenzia che molti enti aggiornano annualmente la triennalità del proprio piano, analogamente a quanto succede per il bilancio pluriennale di previsione. Come segnalato nei pareri espressi dalla Consigliera di parità, la periodicità indicata dalla norma di riferimento è quella triennale e, in assenza di uno specifico chiarimento normativo, sulla base di quanto svolto dalle pubbliche amministrazioni centrali (Ministeri) e dalla gran parte delle altre pubbliche amministrazioni territoriali e locali, è da riteneresi una triennalità definita e non progressiva.

Sul punto si osserva dunque una disomogeneità di comportamento tra gli enti locali di area metropolitana (e non solo), segno di una lacuna normativa che lascia spazio a interpretazioni diverse. Pare chiarire la questione la nuova direttiva interministeriale dell'estate 2019, in vigore dal 2020, che introduce importanti novità sui Piani delle azioni positive e su ruolo e funzioni dei Comitati unici di garanzia promotori e "controllori" degli stessi. Essa infatti dispone un "aggiornamento annuale" a questo documento che dovrà essere allegato al Piano della performance. Una disposizione che, oltre a connettere gli obiettivi di pari opportunità e le misure ad essi collegate ai fattori di misurazione e valutazione dei risultati di amministrazione, sembra rafforzare il concetto di monitoraggio annuale delle azioni positive predeterminate per uno specifico triennio. 

 

Tabella del personale coinvolto nei Pap adottati nel 2019

 

La tabella rappresenta la situazione del personale delle amministrazioni che hanno inviato il loro Pap alla Consigliera di parità nel corso del 2019. Sono riportati in rosso i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, allo scopo di verificare eventuali discostamenti di comportamento, in ottica di genere, con i restanti enti. I grafici evidenziano come gli scostamenti ci siano, ma in misura assai lieve.

La maggioranza del personale dipendente è donna, il 54%, una maggioranza che però si ribalta negli sviluppi di carriera: le donne passano al 41% fra gli apicali o posizioni organizzative - aventi un ruolo di responsabilità di servizio e/o di coordinamento - per franare al 20% in caso di dirigenza. Sembra lievemente migliore la situazione negli enti più grandi, dove peraltro è più facile trovare figure dirigenziali.  

Per quanto riguarda le apicalità femminili, sotto il 50% troviamo 9 enti (su 18): a partire dal 43% di Marcon, e a seguire con Martellago, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Cona, Fossalta di Piave e Portogruaro per arrivare a nessuna presenza a Pianiga e Santa Maria di Sala.

Gli altri 9 enti si collocano tutti tra il 50% e il 60% di apicalità femmninili, a partire dalla perfetta parità di Caorle, Ceggia, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Mira, Musile di Piave e Salzano, e arrivando al 56% di Jesolo e al 60% di Noale. 

 

CONFRONTO PLURIENNALE

Sono sempre più efficienti e puntuali le amministrazioni nell'adozione dei loro piani. Dal 2016 ad oggi si osserva un costante aumento di Pap in corso di validità rispetto a quelli scaduti. Ma la notizia più confortante è senz'altro quella della diminuzione dei "non pervenuti", cioè degli enti che non hanno prodotto all'ufficio della Consigliera il documento, passati da 8 a 3. Di questo passo il traguardo appare davvero vicino. 

Storico dello stato di adozione dei Piani delle azioni positive degli enti locali metropolitani

 

ultimo aggiornamento: 14/05/2020